Come è ben riassunto qui, in questi giorni le grandi manovre elettorali del Pdl si sono concentrate nel cercare di rassicurare i mafiosi sulla bontà del proprio programma elettorale. Di solito si dicono tante sciocchezze per ottenere il più alto consenso possibile, ma qui si è esagerato. Dai test psicologici ai magistrati, alla cancellazione della Resistenza fino a definire “Eroe” un mafioso qual era Vittorio Mangano. Qui a Firenze in molti non l’hanno presa bene a partire da Giovanna Maggiani Chelli, portavoce dell’associazione per le vittime della strage di via dei Georgofili. 

“I collaboratori di giustizia non sono malati di mente come ha asserito Marcello Dell’Utri. Hanno cercato di scrivere la storia della mafia con tutte le loro forze; hanno lottato per far comprendere chi ha voluto le stragi del ’93 in Italia. Evidentemente il concetto di eroe per noi e’ diverso. Eroi sono i 60 pentiti del processo di Firenze per le stragi del ’93. Esprimiamo solidarieta’ alla magistratura”.

Bene ha fatto Walter Veltroni a chiedere rassicurazioni sul rispetto della Costituzione, che sarebbe sì cosa ovvia, ma con avversari del genere tanto ovvia non è.